La data di nascita del patrono di Gubbio non è nota con esattezza, ma si suppone essere intorno al 1085; esso è possibile grazie al suo biografo Teobaldo, il quale afferma che nel 1105 Ubaldo era un adolescente, ossia di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Affidato allo zio Ubaldo alla morte del padre Rovaldo, il giovane venne avviato alla vita religiosa per la sua disponibilità e benevolenza descritta nel corso degli anni dai suoi biografi.
Studia coi canonici di San Secondo e si trasferisce a San Mariano, anche se la parentesi qui è breve, a causa della corruzione del clero che lo riporta a vivere a San Secondo. Tornato nella collegiata conosce Giovanni da Lodi, che lo prende come collaboratore e lo rimanda a San Mariano perché possa riportare l’ordine e la disciplina ecclesiastica che manca ormai da tempo. Ubaldo ci riesce col tempo e per gradi, grazie alle sue doti di persuasore e con la forza dell’esempio, tanto che poi sono proprio i canonici che lo eleggono priore per oltre un decennio (intanto è già stato ordinato sacerdote nel 1114). Dopo l’incendio del 1125, si adopera per la ricostruzione della cattedrale e dell’ospedale di Gubbio.
Uomo mite, ma determinato rifiuta il vescovado di Perugia, ma il papa Onorio II gli impone quello di Gubbio nel 1129. Come vescovo della città, a differenza di altri, evita le grandi cerimonie e i ricchi paramenti e non facilità nemmeno i suoi parenti affidando loro cariche e vantaggi. Aiuta la cittadinanza durante l’assedio a Gubbio portato dalle undici città rivali (Perugia, Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera Umbra, Cagli, Città di Castello e i feudatari di Coccorano, Fossato, Val Marcola) e tratta personalmente con Federico Barbarossa per evitare che la città possa essere distrutta dal suo esercito nel 1155.
Ubaldo viene colpito da una strana malattia con il suo corpo che si ricopre di pustole dolorose e maleodoranti. Nonostante le difficoltà celebra la sua ultima messa e continua i suoi doveri da vescovo fino alla fine dei suoi giorni. Domenica 15 maggio chiede l’Estrema Unzione, prima di morire all’alba del 16 maggio del 1160.
Canonizzato nel 1192 dal papa Celestino III, il suo corpo riposa oggi sul colle Ingino, nella chiesa a lui dedicata. Patrono di Gubbio, è festeggiato il 16 maggio. È proprio in suo onore che ogni anno nella città di Gubbio si svolge la celebre Festa dei Ceri.