(Tratto da Don Pietro Vispi, San Giorgio: qualche annotazione di carattere storico per la Famiglia dei Ceraioli di san Giorgio, sulla vita del santo e le sue reliquie insigni.)
È superfluo ricordare quanto il culto del santo sia diffuso, quanto ricca sia l’iconografia anche devozionale che lo interessa e come attraverso i secoli la devozione per Giorgio non abbia subito flessioni. Tra i monumenta liturgici più antichi sono interessantissimi quelli delle chiese orientali, con datazioni remotissime , dei quali ci piace riportare qui alcuni esempi:
Tropario del 23 aprile
«Sei stato imprigionato per le tue buone azioni, o Giorgio martire di Cristo; ma con la fede hai sconfitto l’empietà del torturatore. Sei stato offerto come sacrificio gradito a dio; in tal modo hai ricevuto la corona della vittoria. Per la tua intercessione è concesso a tutti il perdono dei peccati».
Kontakion del 23 aprile
«dio ti ha suscitato come suo coltivatore, o Giorgio, perché hai raccolto per te stesso covoni di virtù. dopo aver seminato nelle lacrime, ora raccogli con gioia; hai versato il tuo sangue in combattimento ed hai vinto Cristo come tua corona. Per la tua intercessione è concesso a tutti il perdono dei peccati».
Tropario del 3 novembre
«O liberatore dei prigionieri, difensore dei poveri, medico degli infermi, difensore dei sovrani, grande-martire Giorgio tropeoforo, intercedi presso Cristo dio, perché le nostre anime possano essere salvate».
Kontakion del 3 novembre
«Come fedeli ricorriamo a te per trovare rifugio e cercare la tua protezione e il tuo rapido aiuto, ti supplichiamo, o soldato di Cristo, affinché possiamo cantare le tue lodi ed essere custoditi dalle insidie del nemico e da ogni rischio e pericolo dell’avversario, e poter gridare: ‘Rallegrati, o martire Giorgio!’». Le date maggiormente interessanti il culto del santo sono quelle del 23 aprile e del 3 novembre. Infatti, la data di Aprile viene tratta dalle molteplici passiones e dai vari acta che indicano proprio in tale giorno la data del martirio. Su tali passiones si basano i calendari liturgici delle chiese orientali ed occidentali come il “martirologio Geronimiano”, il “Calendario marmoreo di Napoli” del IX secolo, il “Santorale Siriano” o il “Calendario di Parigi”, ancorchè, in più parti dell’Italia settentrionale, la festa liturgica fosse ricordata non il 23 bensì il 24aprile. Nel mondo orientale, come dimostrano i testi liturgici poco sopra riportati, resta in memoria anche la data della traslazione delle reliquie a Lydda, vale a dire il 3 novembre. la Festa di san Giorgio per alcuni periodi, e in alcune zone, divenne addirittura di precetto ancorchè, oggi, la Sacra Congregazione dei Riti ne abbia ridefinito l’importanza da ‘festa’ a ‘memoria’ (e non soppressa) per la già detta scarsezza di notizie biografiche certe ed attendibili riferibili alla vita del santo. In occidente resta famoso il ‘panegirico’ che tenne nel sec. XI un dottore della chiesa, ‘nostro’ perché resse la chiesa eugubina: san Pier damiani, il quale entra nella sostanza della grandezza di Giorgio da vero teologo nel proporre il martire che con il suo esempio rafforza la chiesa, con i suoi insegnamenti l’ammaestra,con la sua intercessione la protegge.